Incidente mortale in viale Umbria: 37enne investito in bici. Attivisti contro Sala: “Aspettiamo la ‘Città 30’, chi governa a Milano? “

Un incidente mortale si è verificato questa notte, intorno alle 2.30, in viale Umbria, all’incrocio con via Pistrucci. La vittima, un uomo di 37 anni, si trovava in sella a una bici elettrica ed è stato investito e ucciso da un’auto guidata da una donna di 25 anni. La dinamica dell’incidente è ancora da chiarire: da una prima ricostruzione il semaforo era funzionante, ma non è chiaro se l’auto o la bici siano passati con il rosso. La conducente dell’auto si è subito fermata, ma nonostante l’arrivo dei soccorsi l’uomo è morto

Questo ennesimo incidente porta nuovamente l’attenzione sul tema sicurezza stradale a  proposito del quale si è svolta o una nuova iniziativa di attivisti, comitati e associazioni firmatari del manifesto La Città delle persone per chiedere la “Città 30”, ovvero l’introduzione del limite di 30 km/h sulle strade cittadine. Gli attivisti sono tornati in azione rimproverando al sindaco Giuseppe Sala il ritardo nell’approvazione della delibera, dopo il voto, un anno fa, su un ordine del giorno del consiglio comunale, appendendo striscioni in centro e anche una “bozza di delibera” che, polemicamente, sollecita la giunta ad approvare la ‘Città 30’.

“Abbiamo appena appreso che mentre questa notte eravamo in azione a installare striscioni che chiedono a Beppe Sala di fare di Milano una città30 per fermare i morti in strada, un ragazzo di 37 anni in bici perdeva la vita investito e ucciso da una persona alla guida di un’automobile. Pensiamo che ogni commento sia superfluo”, commentano stamani gli attivisti dopo la notizia dell’incidente di questa notte. “Un anno fa Milano – ma anche l’Italia – si risvegliavano con le prime pagine, i telegiornali, i social, che in coro dicevano: “Milano sarà città a 30 all’ora dal primo gennaio ‘24: il voto del consiglio comunale”. In tanti in città hanno pensato fosse la svolta, tardiva, ma finalmente una svolta che mettesse fine alle morti in strada, che segnasse l’inizio di una città più umana a partire da ciò che di una città è più visibile: il suo spazio pubblico. Dopo un anno di inazione di Sala e Censi – si legge nel comunicato – ci chiediamo: chi è maggioranza, a Milano? Il consiglio comunale o Aci Milano e la dinastia La Russa? Il coraggio o l’inerzia? La trasparenza o la vaghezza? La capacità o il pressapochismo disinformato? E chi è il sindaco di Milano? Una persona contemporanea che guarda a una cosa chiamata futuro ma che è già oggi realtà in mezza Europa o una persona “provinciale” – nella sua peggiore accezione – convinta dei più disinformati luoghi comuni di un modello auto-centrico, insostenibile e ingiusto? Se Beppe Sala ama mettersi al lavoro, come i milanesi, cosa sta aspettando? Se invece Beppe Sala non sa da dove partire: oltre agli striscioni, ti regaliamo anche una bozza di delibera in pieno spirito ambrosiano..”