Sicurezza, Gabrielli: sbagliato ‘crocifiggere Milano’. Taser a vigili tra prime questioni poste

(foto Mianews)

“Questa crocifissione di Milano come città più insicura del nostro Paese non è una fake news, ma un’errata presentazione della nostra realtà. Nel momento in cui la città è esplosa dal punto di vista della partecipazione, dell’affluenza, della frequenza dei cittadini, il rapporto che esiste tra i reati commessi e i residenti è assolutamente ‘disassato'”. Lo ha detto Franco Gabrielli, ex capo della Polizia e da ottobre delegato del sindaco per la sicurezza e la coesione sociale, intervenendo in audizione in commissione Sicurezza a Palazzo Marino.

Secondo Gabrielli “alcune fattispecie di reato, in particolare i reati predatori e non la delittuosità in generale hanno inciso sul sentimento dei cittadini di questa città”. “Guardando ai dati infatti”, ha ricordato, “nel 2010 gli omicidi volontari consumati erano 16, ora sono 9” e “i furti in abitazione e su auto sono letteralmente dimezzati”. “Quelli esplosi – ha poi sottolineato – sono le rapine e i borseggi, che hanno un’incidenza particolare sui cittadini. E noi siamo chiamati a dare risposte a chi vive in particolari condizioni di insicurezza, un’insicurezza non solo percepita, ma reale”. Secondo quanto riferito, dal 2010 i furti e borseggio hanno fatto segnare +25% e le rapine in strada +50%

Gabrielli ha poi sottolineato che “una delle prime cose che ho chiesto all’assessore Granelli quando sono arrivato era a che punto eravamo con il taser” per la Polizia Locale, ricordando anche che “se in questo Paese le forze di polizia hanno la pistola a impulsi elettrici lo si deve a un signore che si chiama Franco Gabrielli che ha lo ha consentito” e che “l’utilizzo che c’è stato in questi anni non ha mai rilevato nessuna criticità”. L’ex capo della Polizia, a margine della riunione, ha poi ricordato che in merito all’introduzione della dotazione della pistola a impulsi elettrici ai vigili di Milano “c’è il via libera del Consiglio comunale e ci sono attività dal punto di vista amministrativo”. Sarà, ha spiegato “uno strumento in dotazione di reparto e non individuale, assegnato a persone formate e a determinate tipologie di servizio”. Più in generale sull’utilizzo del taser, durante la commissione Gabrielli aveva ricordato che “quando abbiamo iniziato la sperimentazione con le forze di polizia non c’è stato un solo evento che avesse dimostrato un uso improprio del taser“. Al contrario, ha proseguito ancora “ci sono innumerevoli casi in cui la polizia non avendo questo strumento ha dovuto usare la pistola”.