Momenti di tensione fuori dal Tribunale, in corso di Porta Vittoria, tra i sostenitori di Ultima Generazione che manifestavano in occasione dell’udienza preliminare del processo agli attivisti che il 15 gennaio 2023 hanno imbrattato il monumento LOVE dall’artista Maurizio Cattelan, posizionato in piazza degli Affari, e i militanti della Lega Giovani in presidio per condannare le azioni dimostrative degli ambientalisti. Momenti di tensione si sono verificati, in particolare, con alcuni esponenti del sindacato di base ADL Cobas, presenti al presidio. La Polizia ha separato i due gruppi e dopo poco la situazione è tornata alla calma.
I militanti della Lega Giovani, tra i quali c’erano anche il capogruppo del partito nel Consiglio comunale di Milano e responsabile del movimento giovanile per la Lombardia, Alessandro Verri, e il segretario provinciale, Samuele Piscina, avevano appena esposto uno striscione con la scritta “Condannateli” e tirato fuori alcuni cartelli con scritto “Andate a lavorare!” e “Con l’elettrico 70mila posti di lavoro in meno”, quando all’improvviso sono arrivati due esponenti del sindacato ADL Cobas, che sostenevano gli attivisti di Ultima Generazione. Con spintoni e urla hanno intimato ai militanti leghisti di andarsene. Alla risposta di questi con cori che li apostrofavano come ‘fascisti’, gli esponenti del sindacato di base hanno dato vita a un parapiglia, durato alcuni minuti, con spinte, calci e anche uno sputo. Dopo l’intervento della Polizia, i giovani della Lega se ne sono andati, mentre gli esponenti del Cobas si sono uniti agli attivisti di Ultima Generazione e hanno preparato il presidio in sostegno dei tre ecoattivisti che oggi sono in tribunale per l’udienza preliminare del processo.
“Il problema ambientale è una questione seria e va affrontata senza invocare catastrofi o l’apocalisse” ha detto Alessandro Verri motivando la presenza dei giovani della Lega oggi davanti al tribunale. Poi, in merito a quanto accaduto, ha aggiunto: “Con le loro stesse armi, senza però interrompere i cittadini che hanno il sacrosanto diritto di lavorare o di andare a studiare, abbiamo detto la nostra. Democraticamente abbiamo preso spintoni, sputi e insulti dai paladini della nuova società del futuro. Nient’altro che ipocriti coccolati dalla sinistra”.