Museo City, passeggiata tra i luoghi simbolo di Fondazione Fiera tra storia e modernità

(Foto Mianws)

Una passeggiata per conoscere luoghi simbolici di Milano e la sua identità fieristica. Questa mattina una trentina di persone, milanesi e non solo, appartenenti a diverse generazioni, si è riunita davanti al Palazzo degli orefici, ai piedi delle tre torri di CityLife, per partecipare al tour guidato organizzato da Fondazione Fiera Milano. Voce narrante di questa iniziativa, che fa parte di Museo City, e che si terrà anche domani, è stato Andrea Lovati, curatore dell’archivio storico della Fondazione. Il tour è iniziato davanti alla palazzina in stile liberty degli orefici, sede della Fondazione. Diventata ente privato nel 2000, ha ereditato il quartiere fieristico, sede della storica Fiera campionaria, dove oggi sorge CityLife e ha creato un luogo permanente per le fiere a Rho. Una passeggiata per conoscere storia e aneddoti dei palazzi simbolo di Fondazione Fiera Milano, in un quartiere che ha ospitato per 80 anni la principale fiera della città e oggi diventato con CityLife simbolo delle trasformazioni e dello sguardo rivolto al futuro. Molti gli aneddoti e le storie raccontati, a cominciare dalla prima fiera a Milano nel primo dopoguerra e della partecipazione economica degli orefici lombardi. La storia fieristica di Milano inizia più di un secolo fa.

“Il Comune fornisce come luogo per la prima fiera a Milano i bastioni di porta Venezia, dove arrivava la stazione – spiega Lovati – allestiscono lì nel 1919 la prima fiera campionaria a Milano verso la metà di aprile. Nel 1922 si capisce che serve una sede stabile. Nello stesso anno nasce l’Ente Autonomo Fiera Campionaria di Milano e compra l’area della nuova piazza d’armi della città che già si era spostata. Nel 1923 ospita per la prima volta una manifestazione. Qui non c’era nulla per questo motivo i giornali titolano “la fiera di Milano si sposta nella casa del diavolo”, lontano dalla città. Intanto si costruisce il Palazzo dello Sport e visto che l’ente autonomo aveva speso più di un milione di lire per acquistare il sito, chiede agli orafi lombardi una partecipazione economica. Trova così i fondi per avviare la costruzione delle palazzine degli orafi”.

La passeggiata tra i luoghi simbolo di Fondazione Fiera Milano – “inaugurata con Bookcity a novembre e piace perché è il racconto della città che cambia” racconta Lovati – è proseguita fino al Palazzo dello Sport – meglio conosciuto come “delle scintille”, luogo polifunzionale che ha ospitato anche il più grande hub vaccinale d’Italia durante la pandemia. Proprio qui, racconta Lovati, si è tenuta nel secondo dopoguerra la stagione del Teatro alla Scala, mentre il teatro stesso veniva ricostruito dopo i bombardamenti sulla città. “Nel 1945 grande inaugurazione della Scala con Toscanini, concerto diffuso in filodiffusione e divenuto simbolo della rinascita – spiega Lovati – Poi la chiudono per fare lavori e la stagione la fanno dentro il Palazzo dello Sport. Fonti dicono che all’epoca fosse il teatro coperto più grande del mondo. Noi come archivio lo abbiamo riportato in luce. Abbiamo trovato lastre fotografiche della costruzione del palco e della buca dell’orchestra”.

Non si è parlato solo di storia. Il tour ha anche raccontato la presenza di opere di artisti contemporanei disseminate per CityLife, dal gruppo di pali colorati, alle installazioni di grandi mani e piedi, fino alle stelle sul pavimento tra Palazzo dello Sport e le tre torri, che rappresentano il sogno del capo della tribù dei celti Belloveso, poco prima di sognare la scrofa che gli avrebbe indicato secondo la leggenda dove fondare la città di Medionalum. Mito, radici storiche ma anche tanto presente. Ad oggi l’ex zona fieristica rappresenta una città che cambia in continuazione, che riutilizza i propri spazi per raccontarsi. Il tour si è soffermato anche sulle tre torri simbolo di CityLife, dal grattacielo più alto d’Italia, rappresentato dalla torre Allianz a quello di Generali e al “curvo” Pwc. Molti gli aneddoti che riguardano queste torri, dalla forma ricurva di Pwc che ricorderebbe secondo l’architetto che lo ha progettato “le forme michelangiolesche della pietà di Rondanini” alle strutture alla base del grattacielo Allianz che servono per evitare nelle giornate ventose la percezione che l’edificio oscilli, “movimento che arriva oltre il metro” come raccontato da Lovati.

Dopo essersi soffermati sulle fontanelle simbolo di Milano, i draghi verdi, che hanno qui la peculiarità di avere come beccucci forme di animali diversi, il tour si è concluso nell’area del centro congressi Mico. Si tratta di una zona in continua evoluzione visto che entro il 2029 verrà ceduta da Fondazione alla Rai per realizzare il nuovo centro direzionale di Milano. “Abbiamo la possibilità, demolendo il vecchio centro congressi, di consegnarlo entro il 2029 alla Rai per il nuovo centro di produzione Rai Milano” spiega Lovati. Alla passeggiata ha preso parte anche Peter Hefti, il vicepresidente di Museo City. “Pur essendo stato qui molte volte, è una passeggiata che aggiunge pezzi di conoscenza per quanto riguarda l’architettura moderna a Milano e gli ultimi sviluppi. Aiuta a capire meglio cosa c’è in questo grande spazio. All’inizio molto contestato ma oggi risulta un fiore all’occhiello a Milano” ha detto. Fondazione dunque partecipa da oltre 100 anni ai mutamenti della città, e continua a farlo, in dialogo continuo con l’identità di Milano.